RESPONSABILITÀ E CONSENSO INFORMATO
Per sua natura, l’ambiente montano presenta dei pericoli oggettivi. La frequentazione dell’ambiente montano ci espone a dei rischi soggettivi o di gruppo che sono variabili in funzione della preparazione con cui si affronta la montagna.
Questo concetto deve essere chiaro a tutte le persone, Soci e non soci, che decidono di partecipare ad una qualsiasi attività organizzata dal CAI.
La montagna sicura non esiste
Tutta l’attività del CAI è basata sul volontariato prestato in modo individuale, spontaneo e gratuito.
L’ accompagnatore è una persona titolata CAI ed è colui che conduce il gruppo, conosce le tecniche di sicurezza e di soccorso e si assume l’onere dell’affidamento degli accompagnati offrendo loro collaborazione e protezione al fine di consentire lo svolgimento dell’escursione limitandone così l’esposizione al rischio.
Non tutte le attività organizzate si avvalgono della figura dell’accompagnatore
Il capo gita o coordinatore è normalmente un Socio esperto ed è incaricato dal Presidente, è colui il quale rende possibile lo svolgersi dell’attività stessa: si preoccupa di raccogliere le adesioni e le eventuali quote, prenota ove previsto il pullman e/o il rifugio, redige la relazione di presentazione dell’escursione con tutti gli elementi tecnici riferiti alla difficoltà del percorso per raggiungere la meta e ritornare.
La persona che decide di partecipare ad una qualsiasi attività organizzata, ha l’obbligo di informarsi in modo chiaro ed esaustivo sulle difficoltà che l’attività stessa comporta e pertanto le condivide e ne accetta il rischio intrinseco.
E' dovere di ogni partecipante presentarsi debitamente allenato, preparato tecnicamente e munito di abbigliamento ed attrezzatura adeguati per affrontare l’escursione.
L’ accompagnatore o il capo gita hanno la facoltà di prendere tutte quelle decisioni che ritengono più opportune per la riuscita dell'escursione, nel massimo della sicurezza possibile, e a tali decisioni i partecipanti sono tenuti ad attenersi.